ovvero dal Mar Tirreno al Mar Glaciale Artico
fase I: l' idea (Agosto 2012)
Se il Cammino di Santiago, indipendentemente dall' intenzione del ciclista, può rappresentare un traguardo connesso a istanze religiose o quanto meno spirituali al pari di quello per Gerusalemme, Roma o Canterbury, il percorso che conduce a Capo Nord ha un significato inequivocabilmente laico, privo com'è di qualunque riferimento a elementi sovrannaturali (a meno che non si voglia rispolverare il mito dell' "ultima Thule"); e tuttavia, forse per il grado di tensione verso il limite estremo del conosciuto, verso quel simbolico Finis Terrae iperboreo, confine tra il nostro mondo abitato e quello disabitato ovvero l'oceano (altro bell'archetipo), anche un cicloviaggio per Capo Nord rappresenta un qualcosa di mitico, quasi sovrumano e non solo per l'impegno fisico che richiede: più un viaggio e lungo e più ci si abitua allo sforzo quotidiano, fin quasi a non avvertirlo più, mentre, nella lontananza da persone, luoghi o abitudini di routine e nel confronto col nuovo mondo con cui si viene a contatto, crescono dialogo e conoscenza del proprio sé; e il vero viaggio diventa quello interiore.
L'itinerario per Capo Nord è uno di quei viaggi che di solito, appena affiorano dal limbo del nostro inconscio, vengono ricacciati nel mondo dei sogni impossibili, di quelle imprese troppo "oltre" per un comune mortale, quelle che è hybris solo concepirle; poi pian piano col quel loro ripresentarsi in punta di piedi, discreto, ma penetrante, entrano nel novero delle azioni eroiche, possibili sì ma improbabili e infine, quando sono confortate anche dall'esempio concreto di altri comuni mortali che le hanno realizzate, ci si comincia a chiedere: "Ma perché io non sarei in grado di compierle?". E' fatta. Da quel momento ci si comincia a pensare, magari solo "per curiosità", magari per conto di altri che ci hanno chiesto consigli, magari negando scaramanticamente ogni reale interesse, magari mentendo innanzitutto a se stessi. Ma ci si pensa, si fanno progetti che da vaghi castelli in aria assumono sempre maggiore consistenza e infine si getta la maschera e si arriva all'outing, quasi ci si costringe ad uscire allo scoperto a prendere una decisione.
E' la fase dell'analisi e della valutazione, il momento in cui, accantonata la vaghezza del sogno, occorre confrontarsi con la realtà, con i problemi, meschini talora ma concreti, i soldi, il tempo, la fatica, ma anche con i compromessi che inevitabilmente si prospettano. Mille dubbi e perplessità: andare da soli o in compagnia e di chi? Compiere il viaggio per intero partendo da casa o solo il tratto più significativo, raggiungendo la Penisola Scandinava con un comodo (ed economico) aereo e abbattendo così tempi e costi? E, una volta arrivati in Scandinavia, privilegiare un percorso prevalentemente finlandese, svedese o norvegese? Utilizzare, magari nelle zone meno abitate dell'estremo Nord, una tenda o puntare tutto sulla disponibilità di strutture alberghiere di qualunque tipo? Oppure capovolgere la filosofia e la prassi degli ultimi cicloviaggi e cercare una soluzione sponsorizzata (sì, ma dove trovare degli sponsor disposti a coprirci almeno parte delle spese?), semi-motorizzata e di gruppo (tre, massimo quattro persone, che partono dall'Italia in bici, ma con un camper come mezzo d'appoggio, guidato da uno a turno)? E poi ancora, arrivare tra Giugno e Luglio oppure tra Agosto e Settembre? Come minimizzare i bagagli, soprattutto per quanto concerne l'abbigliamento? Le questioni sono tante e, a renderle più complesse, è il fatto che sono interconnesse. I confronti e la discussione sulle varie ipotesi ora con Alberto, il compagno di sempre, ora con Paolo, la new-entry, appena reduce da un impegnativo Borgo Taro - Lourdes - Santiago - Fatima, sono intensi, ma non portano per ora a nessuna conclusione che permetta di stabilire punti fermi e dare concretezza al progetto.
Ma abbiamo almeno un anno per svolgere le nostre ricerche, cercando di raccogliere in rete informazioni anche da coloro che hanno già affrontato un cicloviaggio simile a questo. Nel frattempo ingannerò il tempo individuando i possibili percorsi (dall'Italia o dai tre principali aeroporti della Penisola Scandinava collegati con Pisa) fino a Capo Nord e calcolandone distanze e tappe.
fase II: la raccolta dati (Gennaio 2013)
In questi mesi io e Paolo ci siamo tenuti in contatto e il progetto ha preso forma e acquistato sostanza: l'ipotesi del viaggio, esplicitata in un incontro a quattr'occhi a fine estate, si è fatta via via più concreta, mentre tramonta quella di partire in compagnia di Alberto, preso da altri impegni. Paolo comincia già ad allenarsi (anzi si può dire che non ha mai smesso dato che alla mancata attività outdoor per il maltempo di questi mesi ha supplito con i "rulli" impiantati in casa), mentre io, più pigro e fatalista, ho molto diradato le uscite rimandandole a periodi di migliori condizioni meteo, anche in considerazione del fatto che non mi pare che le mie capacità atletiche (??) guadagnino poi in misura considerevole dall'allenamento effettuato intensivamente nei mesi precedenti, ma piuttosto sia proprio nel corso del viaggio che, andando, ci si "faccia la gamba".
Intanto si cercano avidamente, soprattutto in rete, le testimonianze di chi ha già compiuto un'impresa del genere o comunque pedalato in Scandinavia, si abbozzano i possibili itinerari per raggiungere Nordkapp e se ne verificano distanze e difficoltà, elaborando tabelle e predisponendo cartine. La prima questione da dirimere riguarda la scelta di fondo tra due ipotesi: partire direttamente dall'Italia, come preferirebbe Paolo, oppure da una delle tre capitali della penisola scandinava , raggiunta in aereo da Pisa, come a me sembrerebbe più prudente (e, ovviamente più breve ed economico, ma meno "avventuroso"). In funzione delle possibili soluzioni, si cominciano anche a calcolare i costi (e la possibilità di ridurre le le spese ricercando sovvenzioni, magari attraverso forme di sponsorizzazione ancora tutte da inventare) e a precisare i dettagli relativi agli aspetti tecnici della bicicletta (tipo di bici, cambio, copertoni, portabagagli, borse, tipi di attrezzi e ricambi...) e a quelli logistici (presenza di ostelli e Bed and Breakfast, opportunità di portare una tenda e relativi annessi e connessi...).
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sotto per ingrandire la cartina con i 3 principali itinerari scandinavi per Capo Nord. |
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Queste le tabelle con i dati essenziali dei principali percorsi possibili: A) partenza dalla Finlandia; B) partenza dalla Svezia; C) partenza dalla Norvegia; D) partenza dall' Italia. (Clicca sulle parole calde dei titoletti per vedere i dettagli di ciascuna tabella)
Le tabelle in sintesi
A1) FINLANDIA: TAMPERE-NORDKAPP (via Ylojarvi-Oulu-Alta)
Distanze (Km) |
Tempo (minuti) | Medie (Km/h) |
Durata viaggio | Tappe # | ||||||
Totale | Parz. | Località | Parz. | Tot | Parz. | Tot | ore | min. | km | giorno |
0 | Aeroporto Tampere (Pirkkala) | 0 | 0,00 |
0 |
0 | 1 | ||||
159 |
Ylojarvi-Kuru-Virrat |
450 | 21,0 | |||||||
159 | Alavus | 450 | 21,19 | 7 | 30 | 2 | ||||
166 |
Kuortane-Vimpeli-Kaustinen |
453 | 22,0 | |||||||
325 | Toholampi | 903 | 21,59 | 15 | 3 | 3 | ||||
149 |
Sievi-Ylievska-Oulainen- |
406 | 22,0 | |||||||
474 | Liminka | 1309 | 21,72 | 21 | 49 | 4 | ||||
166 |
Oulu-Haukipudas-Kuivaniemi-Kemi |
452 | 22,0 | |||||||
640 | Tornio | 1761 | 21,79 | 29 | 21 | 5 | ||||
180 |
Ylitornio-Pello |
491 | 22,0 | |||||||
820 | Pajala | 2252 | 21,84 | 37 | 32 | 6 | ||||
156 |
confine-Kolari -Kihlanki-Muonio-Katkasuvanto |
427 | 22,0 | |||||||
976 | Palojoensuu | 2679 | 21,86 | 44 | 39 | 7 | ||||
176 |
Enontekio-Leppajarvi-confine-Kautokeino |
479 | 22,0 | |||||||
1152 | Màze-Masi | 3158 | 21,88 | 52 | 38 | 8 | ||||
179 |
Alta-Rafsbotn |
489 | 21,0 | |||||||
1331 | Y Nordkapp/Porsangen | 3647 | 21,90 | 60 | 47 | 9 | ||||
133 |
Tunnel-Y Honningsvag-© Honningsvag |
362 | 21,0 | |||||||
1464 | Nordkapp | 4009 | 21,91 | 66 | 49 | 10 |
# ipotesi di sosta e pernotto ogni 140-180 km circa (10 gg.)
A2) FINLANDIA: TAMPERE-NORDKAPP (via Orivesi-Rovaniemi)
Distanze (Km) | T. (minuti) | Medie (Km/h) | Ore viaggio | Tappe # | ||||||
Totale | Parz. | Località | Parz. | Tot | Parz. | Tot | ore | min. | km | giorno |
0 | Aeroporto Tampere | 0 | 0 | 0 | 1 | |||||
162 |
Tampere-Orivesi-Mantta-Y Keuruu |
486 | 20 | |||||||
162 | Multia Y Jyvaskyla | 486 | 20 | 8 | 6 | 2 | ||||
158 |
Aanekoski-Vitasaari |
451 | 21 | |||||||
320 | Pihtipudas | 937 | 20 | 15 | 37 | 3 | ||||
146 |
Pyhasalmi Y Karsamaki/Kyuruvesi |
398 | 22 | |||||||
466 | Rantsila | 1336 | 21 | 22 | 16 | 4 | ||||
155 |
Muhos,Yliikiminki |
423 | 22 | |||||||
621 | Pudasjarvi (3Y Oulu) | 1758 | 21 | 29 | 18 | 5 | ||||
154 |
Ranua-Nuupas |
420 | 22 | |||||||
775 | Rovaniemi | 2178 | 21 | 36 | 18 | 6 | ||||
169 |
Kayramo,Sodankyla,Puljumpera |
461 | 22 | |||||||
944 | (Y Petkula) | 2639 | 21 | 43 | 59 | 7 | ||||
170 |
¬ Almansuvanto-Ivalo |
486 | 21 | |||||||
1114 | Inari (Y 955) | 3125 | 21 | 52 | 5 | 8 | ||||
172 |
Kaamanen, Karasjok, E6 |
516 | 20 | |||||||
1286 | Harrejohka | 3641 | 21 | 60 | 41 | 9 | ||||
142 |
Lakselv, Porsanger, Nordmannset |
426 | 20 | |||||||
1428 | Repvag | 4067 | 21 | 67 | 47 | 10 | ||||
27 |
|
81 | 20 | |||||||
1455 | Kafjord | 4148 | 21 | 69 | 8 | |||||
31 |
Nordkapptunnelen |
97 | 19 | |||||||
1486 | Honningsvag | 4246 | 21 | 70 | 46 | |||||
34 | 107 | 19 | ||||||||
1520 | Nordkapp | 4353 | 21 | 72 | 33 | 11 |
# ipotesi di sosta e pernotto ogni 140-180 km circa (11 gg.)
B) SVEZIA: STOCCOLMA-NORDKAPP (da Skavsta via Skelleftea-Lulea-Alta)
Distanze (Km) | T. (minuti) | Medie (Km/h) | Ore viaggio | Tappe # | ||||||
Totale | Parz. | Località | Parz. | Tot | Parz. | Tot | ore | min. | km | giorno |
0,0 | Aeroporto Skavsta | 0,00 |
0 |
0 |
1 | |||||
199,7 |
Nykoping, Sodertalje, Stoccolma |
557,3 | 21,5 | |||||||
199,7 | Uppsala | 557 | 21,50 | 9 | 17 | 2-3 | ||||
203,7 |
Tierp, Gavle, Soderhamn |
555,5 | 22,0 | |||||||
403,4 | Soderhamn | 1113 | 21,75 | 18 | 33 | 3-4 | ||||
195,5 |
Sundsvall |
533,2 | 22,0 | |||||||
598,9 | Harnosand | 1646 | 21,83 | 27 | 26 | 5 | ||||
219,0 | 597,3 | 22,0 | ||||||||
817,9 | Umea | 2243 | 21,88 | 37 | 23 | 6-7 | ||||
133,0 | 362,7 | 22,0 | ||||||||
950,9 | Skelleftea | 2606 | 21,89 | 43 | 26 | 8 | ||||
196,0 |
Pitea H d.J., Lulea |
534,5 | 22,0 | |||||||
1146,9 | Tore Y N./Tornio | 3141 | 21,91 | 52 | 21 | 9-10 | ||||
191,3 |
Tallvik,Korpilombolo,Pajala |
521,7 | 22,0 | |||||||
1338,2 | Kolari (Finlandia s.943) | 3662 | 21,92 | 61 | 2 | 10-11 | ||||
192,4 |
Muonio, Enontekio |
524,7 | 22,0 | |||||||
1530,6 | Confine Norvegia | 4187 | 21,93 | 69 | 47 | 12 | ||||
182,8 |
Kautokeino,Maze-Masi |
498,5 | 22,0 | |||||||
1713,4 | Alta | 4686 | 21,94 | 78 | 6 | 13-14 | ||||
207,4 |
Rafsbotn, tunnel |
565,6 | 22,0 | |||||||
1920,8 | Honningsvag | 5251 | 21,95 | 87 | 31 | 15 | ||||
33,5 | 91,4 | 22,0 | ||||||||
1954,3 | Nordkapp | 5343 | 21,95 | 89 | 3 | 16 |
# ipotesi di sosta e pernotto ogni 120-160 km circa (16 gg.)
C) NORVEGIA: OSLO-NORDKAPP (da Torp via Sundsvall-Skelleftea-Alta)
Distanze (Km) | T. (minuti) | Medie (Km/h) | Ore viaggio | Tappe # | ||||||
Totale | Parz. | Località | Parz. | Tot | Parz. | Tot | ore | min. | km | giorno |
0,0 | Aeroporto Torp | 0 | 0,00 | 0 | 0 | 1 | ||||
156,0 |
Hokksund |
481,2 | 19,5 | |||||||
156,0 | Honefoss | 481 | 19,45 | 8 | 1 | 2-3 | ||||
241,0 |
Gullverket, Elverum |
707,1 | 20,5 | |||||||
397,0 | Trysil | 1188 | 20,05 | 19 | 48 | 3-4 | ||||
192,0 |
Confine Norvegia/Svezia, Sarna |
523,6 | 22,0 | |||||||
589,0 | Sveg | 1712 | 20,64 | 28 | 32 | 5-6 | ||||
220,0 |
Fransta, Stode, Vattjom, Ange |
600,0 | 22,0 | |||||||
809,0 | Sundsvall | 2312 | 21,00 | 38 | 32 | 6-7 | ||||
274,0 |
Harnosand, Örnsköldsvik |
747,3 | 22,0 | |||||||
1083,0 |
Umea |
3059 | 21,24 | 50 | 59 | 8-9 | ||||
219,3 |
Skelleftea |
598,1 | 22,0 | |||||||
1302,3 |
Pitea H d.J. |
3657 | 21,36 | 60 | 57 | 10-11 | ||||
225,6 |
Lulea,Tore Y N./Tornio,Tallvik |
615,3 | 22,0 | |||||||
1527,9 |
Korpilombolo |
4273 | 21,46 | 71 | 13 | 12-13 | ||||
231,0 |
Pajala,Kolari,Muonio |
660,0 | 21,0 | |||||||
1758,9 |
Enontekio |
4933 | 21,40 | 82 | 13 | 14-15 | ||||
219,6 |
Kautokeino, Maze-Masi |
627,4 | 21,0 | |||||||
1978,5 |
Alta |
5560 | 21,35 | 92 | 40 | 16-17 | ||||
207,4 |
Rafsbotn, Nordkapptunnelen |
565,6 | 22,0 | |||||||
2185,9 | Honningsvag | 6126 | 21,41 | 102 | 6 | 17-18 | ||||
33,5 | 91,4 | 22,0 | ||||||||
2219,4 | Nordkapp | 6217 | 21,42 | 103 | 37 | 18 |
# ipotesi di sosta e pernotto ogni 120-160 km circa (18 gg.)
(scartata perché troppo più lunga e impegnativa l'ipotesi di seguire da Oslo il percorso costiero lungo il Mar del Nord)
D)
ITALIA-AUSTRIA-GERMANIA-SVEZIA-FINLANDIA-NORVEGIA:
BORGO
VAL DI TARO-NORDKAPP
Distanze (Km) | T. (minuti) | Medie (Km/h) | Ore viaggio | Tappe # | ||||||
Totale | Parz. | Località | Parz. | Tot | Parz. | Tot | ore | min. | km | giorno |
0 | Borgotaro | 0,00 | 0 | 0 | ||||||
149 |
Parma |
447,0 | 20 | 1 | ||||||
149 | Villafranca | 447 | 20,00 | 7 | 27 | 149 | ||||
162 |
Rovereto; Trento |
462,9 | 21 | 2 | ||||||
311 | Bolzano | 910 | 20,51 | 15 | 10 | 162 | ||||
119 |
Brennero |
375,8 | 19 | 3 | ||||||
430 | Innsbruck | 1286 | 20,07 | 21 | 26 | |||||
165 |
Rosenheim |
495,0 | 20 | 146 | ||||||
595 | Dorfen | 1781 | 20,05 | 29 | 41 | 138 | 4 | |||
139 |
Regensburg |
417,0 | 20 | |||||||
734 | Schwandorf | 2198 | 20,04 | 36 | 38 | 139 | 5 | |||
170 |
Weiden |
510,0 | 20 | 146 | 6 | |||||
904 | Auerback | 2708 | 20,03 | 45 | 8 | 7 | ||||
184 |
Zwickau, Leipzig |
525,7 | 21 | 140 | 8 | |||||
1088 | Wittenberg | 3233 | 20,19 | 53 | 53 | |||||
179 |
Tangermunde |
511,4 | 21 | 140 | 9 | |||||
1267 | Pritzwalk | 3745 | 20,30 | 62 | 25 | |||||
129 |
Gustrow |
368,6 | 21 | 140 | 10 | |||||
1396 | Rostock | 4113 | 20,36 | 68 | 33 | |||||
139 |
Trerlleborg, Malmo |
397,1 | 21 | 235 | 11 | |||||
1535 | Cristianstad | 4511 | 20,42 | 75 | 11 | 12 | ||||
189 |
Alvesta |
567,0 | 20 | |||||||
1724 | Slavsjo | 5078 | 20,37 | 84 | 38 | 13 | ||||
163 |
Alvesta, Nassjo |
465,7 | 21 | 14 | ||||||
1887 | Linkoping | 5543 | 20,42 | 92 | 23 | |||||
220 |
Norrkoping, Nykoping |
628,6 | 21 | 15 | ||||||
2107 | Stoccolma | 6172 | 20,48 | 102 | 52 | 140 | ||||
193 |
Uppsala, Tierp |
551,4 | 21 | 16 | ||||||
2300 | Gavle | 6723 | 20,53 | 112 | 3 | 150 | ||||
142 |
Soderhamn |
387,3 | 22 | 17 | ||||||
2442 | Hudiksvall | 7110 | 20,61 | 118 | 30 | |||||
141 |
Sundsvall |
384,5 | 22 | 18 | ||||||
2583 | Harnosand | 7495 | 20,68 | 124 | 55 | 19 | ||||
219 |
Örnsköldsvik |
597,3 | 22 | 20 | ||||||
2802 | Umea | 8092 | 20,78 | 134 | 52 | |||||
220 |
Skelleftea |
600,0 | 22 | 21 | ||||||
3022 | Pitea | 8692 | 20,86 | 144 | 52 | 22 | ||||
162 |
Lulea, Töre |
441,8 | 22 | |||||||
3184 | Tallvik # | 9134 | 20,91 | 152 | 14 | 23 | ||||
141 |
Korpilombolo, Pajala |
384,5 | 22 | |||||||
3325 | Kolari (Finlandia s.943) | 9519 | 20,96 | 158 | 39 | 24 | ||||
193 |
Muonio, Enontekio |
526,4 | 22 | 25 | ||||||
3518 | Confine Norvegia | 10045 | 21,01 | 167 | 25 | |||||
184 |
Kautokeino |
501,8 | 22 | 26 | ||||||
3702 | Alta | 10547 | 21,06 | 175 | 47 | 140 | 27 | |||
209 | 570,0 | 22 | 28 | |||||||
3911 | Honningsvag | 11117 | 21,11 | 185 | 17 | 100 | ||||
34,0 | 136,0 | 15 | 29 | |||||||
3945 | Nordkapp | 11253 | 21,03 | 187 | 33 | 30 |
Si tratta di percorsi differenti per tracciato, lunghezza, orografia; l'unico tratto in comune è quello terminale costituito dai 75 km (a partire dal villaggio di Olderfjord, all'intersezione tra la E6 e la E69) prima di raggiungere l'imboccatura del Nordkapptunnelen e dai restanti 54 km prima di raggiungere il punto estremo di Capo Nord sul promontorio omonimo. Il Tunnel, gratuito per le bici (per le auto 145 NOK almeno fino al giugno del 2012), collega il continente con l'isola di Mageroya ed è quasi da record: scende fino a 212 m sotto il livello del mare con una notevole pendenza (9-10%) per poi tornare alla luce sull'isola quasi sette km dopo. Da qui la strada prosegue fino a un primo bivio che porta alla città di Honningsvag, poi a un secondo per l'aeroporto Valan, quindi a un terzo per Skarsvagg. Negli ultimi 9 km la strada comincia dapprima a salire ripida da 80 a 220 m s.l.m. in 1,6 km (con un tratto che supera il 9% di pendenza), poi raggiunge i 300 m con una pendenza meno aspra e infine l'altitudine si assesta su un pianoro ondulato di circa 5-6 km fino ad arrivare, sull'estrema punta della falesia, al traguardo finale, la Nordkapphallen, l'edificio provvisto di ufficio informazioni, varie sale che ospitano un museo e mostre, un ristorante e gli immancabili negozi di souvenir per turisti.
fase III: le scelte (Marzo 2013)
Inizio Primavera 2013: sono stati mesi passati a immaginare, ipotizzare, valutare, scegliere, organizzare... All'inizio della primavera, poi, per interrompere finalmente il lungo periodo invernale di scarsa attività fisica, inizio a fare qualche uscita tra cui una impegnativa di 160 km fino a Borgotaro. Il tempo è orrido: sette ore di pedalate sotto una pioggia intensa e ininterrotta che mi fa arrivare a destinazione infreddolito e bagnato con un pulcino e che boccia impietosamente le mie pretese di impermeabilizzazione dei bagagli. Anche la forma non è gran che, ma non mi preoccupo: ho un mese abbondante per rimediare. Intanto a casa di Paolo vengono fissati una volta per tutte i punti fermi dell'impresa, a cominciare dal periodo e dal percorso: partiremo a Maggio, direttamente dall'Italia (io da Livorno e poi, insieme, da Borgotaro) scegliendo il quarto itinerario tra quelli esaminati qui sopra, così da raggiungere Capo Nord dopo oltre 4.100 km e circa un mese di pedalate ininterrotte (per poter rimanere dentro la limitata finestra temporale di 33 giorni che gli impegni di lavoro concedono a Paolo). L'itinerario stabilito prevede Parma, Passo del Brennero, Rosenheim, Lipsia, Rostock,traghetto per Trelleborg, Stoccolma, Lulea, Kolari, Alta, Capo Nord, con attraversamento di cinque nazioni (Austria, Germania, Svezia, Finlandia, Norvegia) oltre all'Italia.
Le difficoltà logistiche, le più che probabili avversità climatiche, soprattutto nell'estremo Nord, i tempi morti per i voli del rientro e gli inconvenienti imprevedibili da mettere in conto impongono di cercar di tenere una media giornaliera di almeno 150 km/giorno, così da garantirsi un margine di sicurezza accettabile in questa specie di gara contro il tempo. I bagagli, ovviamente già consistenti sia per la durata del viaggio che per la varietà del clima a cui si andrà incontro, saranno appesantiti ulteriormente da fornellino con casseruole e da tenda e sacco a pelo, probabilmente indispensabili nei lunghi tratti semideserti dal confine con la Finlandia in poi, anche se io storco un po' il naso davanti alla prospettiva di trascinarsi dietro dei kg in sovrappeso e di dover perdere due volte al giorno una buona mezz'ora in più a smontare e rimontare la tenda. E' subito chiaro che le condizioni impegnative del viaggio richiedono a loro volta un ripensamento del mezzo di trasporto: se non cambiare addirittura la bicicletta, almeno adattarla per quanto riguarda ruote e copertoni, borse e portapacchi, moltipliche e rapporti. Il mio compagno di viaggio ha già predisposto tutto, ovviamente, io nulla, ma mi propongo al più presto di cercare robusti copertoni da 25 (la larghezza massima che posso scegliere per le mie forcelle e ruote da corsa), un set di borse più capienti e impermeabili e soprattutto un cambio più adatto ad affrontare forti pendenze con un carico oneroso: già da tempo pensavo di sostituire il mio vecchio 52/39 con una moltiplica compact 50/34 che permette quasi gli stessi vantaggi di una tripla, ma a costi molto più contenuti.
La previsione dei costi è ancora aleatoria; comunque, calcolando una media giornaliera individuale di 25-30 € per dormire (grazie alla tenda, agli ostelli, alla divisione per due del costo delle stanze d'albergo e all'ospitalità degli amici di Paolo), altrettanti per mangiare e 10 € di spese varie (tra cui ingressi, materiale di consumo, manutenzione e riparazioni della bici, più imprevisti vari) a cui aggiungere 300-400 € per traghetto Germania-Svezia e il pullman più i voli aerei per il ritorno, si arriva a un budget molto approssimativo tra i 2.500 e i 3.000 €, che è pur sempre una bella cifra, per quanto contenuta in relazione alla durata e alle distanze del viaggio. Dopo aver finalmente definito il tracciato e le modalità del viaggio, dunque, ci si ripromette di provare a ridurre i costi. Forti anche dei suggerimenti trovati in rete fra cicloviaggiatori, non resta che cercare qualche generoso sponsor disponibile a sovvenzionare alcune voci di spesa in cambio di pubblicità.
fase IV: la conclusione imprevista (Aprile-Maggio 2013)
Il contatto con eventuali sponsor procede con alterna, risibile, fortuna. Paolo ha un discreto successo, soprattutto con la Barilla per cui lavora; quando invece io provo con Decathlon, mi rivolgono un sorrisetto di affettuoso compatimento, che vuol dire più o meno esplicitamente: "Se vuoi farti una vacanza a spese nostre, sognatelo." a cui aggiungono poi, stavolta a parole, un consiglio: "Quando sarai un personaggio già famoso, avrai alle spalle giornali, televisioni e media vari con relativo battage pubblicitario, sarai già sponsorizzato da almeno un' azienda universalmente conosciuta e magari da qualche ente o onlus tipo Emergency, etc. etc., beh, allora torna pure qui che ne riparliamo....". Così, mentre a Paolo vengono assicurati abbigliamento tecnico, assistenza ciclistica prima della partenza, punti d'appoggio durante il viaggio, collegamento GPS e una somma di denaro, il massimo che io riesco a spuntare è una confezione di integratori dal mio compassionevole erborista di fiducia: "Il risultato rispecchia perfettamente i valori in campo" avrebbe detto Niccolò Carosio. Lungi dall'indispettirmi, la cosa mi mette di buonumore.
Quello che invece non mi mette affatto di buonumore e sferra un colpo mortale alle mie velleità ciclistiche, si verifica a metà marzo: una caduta banalissima quanto inspiegabile; nella stretta curva di un sottopassaggio, senza preavviso, parte la ruota anteriore e mi ritrovo improvvisamente a terra sbattendo violentemente fianco e spalla destra. Non stavo correndo, non ci sono stati cedimenti dello pneumatico, non c'era olio o acqua per terra; fatto sta che da allora non riesco più ad affrontare una discesa e una curva ad una velocità ragionevole; l'impulso a frenare, nonostante mi faccia imbestialire, è più forte di me. Ma c'è di peggio: dopo un mese di riposo in cui il dolore alla spalla (la stessa già provata dalla caduta nel viaggio a Santiago) non accenna a placarsi, soprattutto di notte, decido finalmente di farmi vedere e il medico mi riscontra una sublussazione ed una piccola frattura alla clavicola. Le successive terapie a base di laser e ionoforesi non sembrano sortire gli effetti sperati.
Beffa del destino: poche settimane prima della partenza si fa vivo Alberto e, durante una delle ormai rare uscite insieme, mi comunica di essere disponibile a partire. Oltre a esporgli forti perplessità sulla mia stessa partecipazione, a malincuore e con imbarazzo lo dissuado spiegandogli che la sua mancanza di allenamento (tanto più a percorrere ogni giorno una media di 140 km con un carico pesante di bagagli) lo porterebbe a rallentare quella specie di marcia a tappe forzate a cui è costretto Paolo nella sua corsa contro il tempo.
Ad Aprile, nonostante tutto, decido di saggiare le mie capacità ciclistiche di velocità e resistenza in un breve viaggio in Sardegna, da Golfo Aranci a Sassari, ma anche stavolta il responso è negativo, nonostante i bagagli siano ridotti al minimo e le condizioni climatiche siano eccellenti: complice anche la mancanza di riposo notturno e di allenamento, sotto sforzo avverto insieme alla fatica ancora delle fitte che mi impediscono di andare ad una velocità decente.
Devo accettare il verdetto e comunicare a Paolo che non sono in condizioni di accompagnarlo in un raid come questo in cui rischierei di essere un elemento di impedimento anziché di sostegno. Altrettanto deprimente è spiegare il perché della rinuncia a parenti e amici, ormai in attesa di una partenza tanto strombazzata. L'umore è a terra, ma mi consola il fatto che il mio mancato compagno d'avventura partirà ugualmente e io cercherò di seguirlo e aiutarlo a distanza, se non con i pedali, almeno con i potenti mezzi della rete, magari facendo tesoro della sua esperienza per poterla ripetere anch'io, con maggior fortuna, in futuro. In fondo anche l'umiltà, la consapevolezza dei propri limiti e l'accettazione delle avversità fanno parte degli insegnamenti della bicicletta.
Links utili nel web
Per quanto questo itinerario (inferiore solo alle grandi spedizioni su due ruote, tipo Venezia-Pechino, Terra del Fuoco-Alaska o Giro del mondo) possa essere considerato un raid ciclistico "estremo" non solo per la lunghezza (soprattutto nel caso di partenza dall'Italia), ma anche per le difficili condizioni climatiche e la rarefazione di centri abitati dalla Lapponia in poi, non sono pochi i casi di cicloviaggiatori italiani che si sono avventurati su questo itinerario, a cominciare da Raffaele Gatti, uno studente milanese, che a vent'anni e da solo raggiunse Capo Nord partendo da Milano per poi tornare a casa, sempre in bici, nel lontano 1895, quando il mezzo di trasporto, le strade e le strutture ricettive non erano certo quelli di oggi, per non parlare della mancanza di telefonini, GPS o internet, di goretex o abbigliamento "tecnico", e della difficoltà di superare tanti posti di frontiera o di disporre di valuta di volta in volta differente... Più recentemente, nel 1988, due ciclisti membri della USD di Dervio (Dego e Sgheiz) emulati a distanza di un mese da altri tre colleghi (Seregni e i fratelli Pozzi) raggiunsero Capo Nord, partendo rispettivamente i primi dalla Svezia, seguiti da un team d’appoggio, e i secondi direttamente dall’Italia, completamente soli e autosufficienti. Nel 1990, poi, il giornalista Rosario Palazzolo, partito da Cinisello Balsamo con tre compagni, è arrivato a Capo Nord dopo 5.000 Km. Dal 2000 in poi
imprese di questo tipo si sono moltiplicate, rispondendo probabilmente
più che a finalità sportive in senso stretto all'esigenza di dare
risposte a una ricerca interiore, o al bisogno di più profonda
conoscenza di sé e di crescita personale. Al momento della stesura di questa pagina, infine, siamo in attesa della partenza di un noto cicloviaggiatore solitario, il bicigrino Paolo Pattoneri, che dopo essersi cimentato con percorsi sempre più impegnativi dentro e fuori i confini d'Italia (tra cui Roma, S. Giovanni Rotondo, Medjugorje, Worms, Santiago e Fatima), tutti partendo da Borgo Val di Taro, ha deciso nel 2013 di affrontare il grande Nord in un'avventura che alle prevedibili difficoltà aggiungerà quella della corsa contro il tempo: raggiungere Capo Nord in 34-35 giorni! * Nella colonna qui a fianco, comunque, riporto i principali link che sono riuscito a raccogliere sui viaggi in bici, dall'Italia o meno, fino a Capo Nord. |
Antonio Santinello
: “IL MIO CAPO NORD” ovvero la storia di un ciclistica che insegue il suo sogno Marco Cambini: Marco Parrini: Emanuele Molari e Davide Sbalzer: Andrea Tozzi e Francesco Nannoni: Mauro Talini: Francesco Gusmeri: Simone Dovigo e Marco Marzola: Antonino De Paola: Riccardo Agostini: Vincenzo Gamba: Simone, Alessandro e Rocco: Luca Zampolini: Pierre-Yves: Antonio Zambon, Francesco
Franceschetto: Mario Bellocchio: Alessandro: Enrico Bonfatti: E, per finire, i link a una rivista, due libri e un mini-dizionario tecnico: Cicloturismo
(luglio 2009): Alberto
Fiorin: Arrighi
Aldo e Figini Carla: |
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P.S.
il 18 giugno 2013, con un viaggio di 33 giorni, 4.275 km, 242h:32',
a una media di circa 18 km/h e 134 km/giorno, dopo un totale (presunto) di
1.500.000 pedalate e 26.800 m. di salite, Paolo Pattoneri ha raggiunto Capo Nord
!!!
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di viaggio e per i link
all'intervista video (inizio
dopo 37 secondi) e al
filmato del viaggio (in
2 parti)
Per correzioni, ampliamenti o suggerimenti sarò grato a chi vorrà scrivermi al mio indirizzo elettronico:
Il viaggio più lungo Dag Hammarskjöld |