Dal '500 (e
soprattutto dal '700) in poi, accanto ai viaggi di esplorazione e
d'avventura, fiorirono i Grand Tour, viaggi "di
conoscenza" e di formazione culturale, che videro l'Italia come
meta privilegiata e originarono una vasta produzione letteraria. La definizione "Grand Tour" risale al 1697 quando Richard Lassels pubblica il suo libro “An Italien Voyage” e cominciano a diffondersi resoconti, diari e racconti di viaggio. Dal lontano Viaggio in Italia di Montesquieu (1728/29) al contemporaneo (1977) In Patagonia di Bruce Chatwin, passando attraverso il Viaggio sentimentale di Laurence Sterne (1768), Le fantasticherie del passeggiatore solitario di Jean-Jacques Rousseau (1776), Viaggi alle due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino di Lazzaro Spallanzani (1792-97), il Viaggio in Italia da Milano a Reggio Calabria di Stendahl (1817), il Viaggio in Italia di Johann Wolfgang Goethe (1828), le Impressioni d'Italia di Charles Dickens (1844/45), fiorì una vera e propria letteratura dedicata ai viaggi. |
A essa fece riscontro, sul piano
pratico, la diffusione delle prime "guide turistiche", ricche di
mappe, disegni, avvertimenti e consigli per il viaggiatore, fino ad
arrivare nel XIX sec. a guide vere e proprie come la famosa Baedeker tedesca o
la Murray britannica.
Ma tra i primi ad aver compiuto un grand tour in Italia proprio con un velocipede, si ricorda l'artista Joseph Pennell, il quale, nell' autunno del lontano 1884, per mezzo di un veicolo a tre ruote viaggiò con la moglie Elizabeth da Firenze a Roma e lasciò testimonianza di quel pellegrinaggio, certo non facile, considerando la variabilità del tempo, e soprattutto la mancanza di strutture turistiche e la viabilità dell'epoca, nel suo "L'Italia in velocipede" (Sellerio, Palermo, 2002) Sulle sue orme, ma probabilmente senza conoscerlo, e comunque ad un altro livello letterario, è doveroso ricordare Alfredo Oriani col suo viaggio da Faenza a Firenze nel 1897, le peregrinazioni di Renato Serra tra Cesena, Bologna, Firenze e Roma nei primi del '900, Alfredo Panzini col raid da Milano a Bellaria in 5 giorni nel 1907, o il giro cicloturistico di Giovanni Guareschi da Parma a Ravenna nel 1941. Clicca sull'immagine qui sotto per ulteriori informazioni sul rapporto tra letteratura e bicicletta: |
Non
sono stato spinto soltanto dal desiderio di una vita errabonda bensì
dalla brama di far conoscenze di altre lingue e di altre razze, di
ammirare le meraviglie dell'arte classica e e di quella medievale,
di osservare paesaggi famosi e di cogliere l'aura magica delle
grandi associazioni storiche; per farla breve, per procurarmi
un'educazione più completa e più varia di quella che il mio stato
e le circostanze della vita mi avrebbero permesso di ottenere in
patria. |