Penultime NotizieNotizie su viabilità sostenibile, traffico, bicicletta... in Italia e nel mondo
In questa pagina sono riportate, senza nessun vincolo di esaustività o di periodico aggiornamento, alcune notizie riguardanti il mondo della bicicletta, tratte dalla stampa o dalla rete.
Sorpresa in città: la bici è gratis Da Londra a Copenhagen bike sharing a costo zero. E in Italia il servizio è offerto da oltre cinquanta comuni. Da Londra a Bologna in città si pedala gratis Piacerà all'antropologo Marc Augé, autore dell'Eloge de
la bicyclette, il nuovo servizio di noleggio gratuito delle due ruote
messo a disposizione dal comune di Londra dal primo di giugno. Si chiama "Buzzbike"
e, scaricando una semplice app, rompe i tradizionali schemi del bike sharing.
Offre infatti ai cittadini la possibilità di sconfiggere gratuitamente
l'incubo del traffico. In cambio chiede loro di usare la bici per almeno 12
giorni al mese, parcheggiarla in modo sicuro su strada e trattarla con cura.
I cicli sono ideati dagli stessi che hanno creato l'iconica Mini e decorati
dall'artista Jean Jullien. |
La Norvegia punta 1 mld sulle due ruote. Decollano le autostrade per biciclette Oslo vara un progetto per costruire ciclabili a due corsie destinate a collegare il centro delle grandi città con l'hinterland. Obiettivo: aiutare i pendolari a raggiungere il posto di lavoro viaggiando comunque a velocità elevata su due ruote. Il freddo e la neve? ""Non sono un problema" assicurano al ministero dei trasporti La Norvegia sfida freddo, neve e le lunghe notti invernali puntando sulle
due ruote e lanciando - prima al mondo - le autostrade per biciclette. Oslo
investirà nei prossimi anni 8 miliardi di corone (quasi un miliardo di
euro), per costruire una ragnatela di larghissime piste ciclabili a due
corsie che collegheranno i centri di nove città con i paesi dell'hinterland.
L'obiettivo è doppio: garantire la massima sicurezza ai pendolari che
vogliono recarsi a lavorare su due ruote ma anche consentir loro di farlo
nel modo più rapido possibile. L'idea - compatibilmente con il tono
muscolare degli utenti - è quella di progettare percorsi dove chi viaggia in
corsia di sorpasso possa pedalare a medie vicine ai 40 chilometri l'ora
arrivando a destinazione senza fermarsi ai semafori (dove possibile) e senza
dover condividere la strada con i mezzi a quattro ruote. |
La pedalata delle donne musulmane Milano. Una pedalata di 7 km per dire basta alla violenza sulle donne e alle discriminazioni. Dopo la dichiarazioni (poi rettificate) dell'imam di Segrate che considerava inopportuno per le donne andare in bicicletta, decine di donne con il velo hanno organizzato con una pedalata di gruppo in via Padova, a Milano. Molte delle biciclette utilizzate sono quelle gialle di BikeMi, il servizio di bike sharing del Comune, per consentire di partecipare anche a chi una bicicletta propria non la possiede... la Repubblica ;13 Marzo 2016: video |
Siria, la protesta delle ragazze in
bicicletta: Un gruppo di giovani donne curde è scesa in strada pedalando per protestare contro le norme che le definiscono indecenti se in sella a una bici. E' successo ad Amuda, città del Governatorato di al-Hasaka, nel nord-est della Siria, dove la maggioranza della popolazione è curda. Con lo slogan "Comunità libera" le ragazze, che si fanno chiamare Newroz, o Giorno Nuovo, hanno dichiarato che vogliono sentirsi libere di andare in bici ovunque lo desiderino... la Repubblica; 27 Marzo 2016: video |
Omicidio stradale UNA FIRMA STORICA, UNA DATA STORICA PER
LA SICUREZZA STRADALE (ASAPS) Un momento emozionante quello della
simbolica firma del Presidente Matteo Renzi il 9 marzo sul testo della legge
sull'Omicidio stradale definitivamente approvata il 2 marzo scorso al
Senato. |
Lecce-Venezia pedalando: ecco l'Autosole delle biciclette È il sogno verde dei cicloamatori. Adesso ci sono i fondi per 4 itinerari che corrono lungo il Paese di CECILIA GENTILE ROMA. In bicicletta da Verona a Firenze, da
Venezia a Torino, dalle sorgenti del Caposele a Santa Maria di Leuca.
E nella capitale un anello solo per i ciclisti, il Grab, Grande
raccordo anulare delle bici. Per la prima volta il governo finanzia
itinerari ciclabili di lunga percorrenza, vere e proprie "bicistrade"
pensate per lanciare il cicloturismo e, soprattutto, per attirare i turisti
stranieri, pronti a varcare le Alpi per visitare sì l'Italia in sella, ma in
completa sicurezza, proprio come succede da decenni nei loro paesi. "Dalle sorgenti del Caposele a Santa Maria di Leuca sono
500 km e tre regioni. Per la prima fase puntiamo ai 250 km da Venosa a Villa
Castelli, sfruttando la strada sterrata di servizio all'acquedotto, più una
bretella da Bari a Gioia del Colle", spiega Lello Sforza, mobility manager
della Regione Puglia. |
Il Grande Raccordo Anulare delle Biciclette - GRAB
Il
Grande Raccordo Anulare delle Biciclette, realizzato da un team di volontari
è un progetto, già realizzato e funzionante, veramente imponente: un
anello di circa 50 Km all' 80% percorribile in totale sicurezza,
senza interferenze motorizzate di sorta. Il percorso individuato è tutto
pianeggiante e passa lungo vie pedonali ed aree ciclabili, parchi,
aree verdi ed argini fluviali consentendo la vista di zone di Roma
raramente frequentate e conosciute dal romano stesso. |
Nell'area della Ruhr un nuovo modello di mobilità sostenibile
di Renato Scialpi 30 Gennaio 2016. Sono trascorsi 91 anni dalla nascita della prima autostrada al mondo, la Milano–Varese del settembre 1924. Nei giorni scorsi però la patria delle Autobahn – le autostrade senza limiti di velocità che celebrano il mito dell'automobile Made in Germany – ha visto nascere la prima Radschnellweg (sigla RS1). Una vera e propria autostrada per biciclette lunga 21 chilometri, tra Essen e Duisburg, nel cuore della Ruhr. Primo tronco di un percorso da un centinaio di chilometri che collegherà Duisburg ad Hamm, toccando Mülheim, Essen, Gelsenkirchen, Bochum, Dortmund, Unna, Kamen e Bergkamen, la RS1 ricalca il tracciato di una linea ferroviaria ormai dismessa per mettere a disposizione di chi si sposta sulle due ruote un asse ciclabile che riprende l'idea dell'autostrada in termini di facilità di spostamento, non certo di velocità. Non una pista per corridori più o meno dilettanti, quindi, ma un tracciato privo di incroci e – in generale – attraversamenti pedonali per consentire di spostarsi facilmente in bicicletta in ambito interurbano...Leggi l'articolo per intero sul sito del Touring Club |
Tassa sulla bici, la proposta del senatore Filippi (Pd) scatena la protesta dei ciclisti 30 novembre 2015
Le biciclette come i motorini:targa, bollo e
libretto. Un’eventualità che fa paura agli amanti delle due ruote che hanno
letto la proposta di legge del senatore Pd, Marco Filippi, presentata il 25 novembre scorso in commissione Lavori
pubblici. Nell’emendamento per modificare il Codice
della Strada non si nominano mai, ma per i ciclisti il riferimento
è evidente: il senatore livornese parla di una “definizione, nella
classificazione dei veicoli, senza oneri a carico dello Stato e attraverso
un’idonea tariffa per
i proprietari delle biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto,
pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e
modalità d’identificazione delle
biciclette stesse nel sistema informativo del Dipartimento per i trasporti,
la navigazione, gli affari generali ed il personale”. |
Se vai al lavoro in bici il Comune ti dà fino a 600 euro Il progetto del comune di Massarosa, primo in Italia, per favorire la riduzione dell’uso dell’automobile di Marco Pomella MASSAROSA. Ci guadagna la salute, il
traffico, l’ambiente e il portafoglio. Ecco perché si dovrebbe scegliere la
bici piuttosto che l'auto per andare a lavoro. Ma se il risparmio del
carburante non è abbastanza, ci pensa il Comune a dare un incentivo in più,
e non certo briciole: fino a 600 euro l'anno. da Il Tirreno del 14-11-2015 |
Cicloturismo, in Puglia sarebbe un affare ma nessuno se ne accorgedi Paolo Pinzuti - 27 luglio 2015
Allo stato attuale, i 300 km della
ciclovia
del Danubio che
attraversano l’Austria generano ogni
anno 71,8 milioni di euro di indotto per il tessuto
economico locale, mentre ogni km della ciclovia della Loira genera ogni anno
37 mila euro di indotto per l’economia locale. Leggi l'articolo per intero su Il Fatto Quotidiano |
BASTA
MORTI IN STRADA
Secondo
l’ultimo rapporto ACI – ISTAT nel 2013 si sono registrati in Italia181.227
incidenti stradali con
lesioni a persone. Il numero dei morti ammonta a 3.385, quello dei feriti
a 257.421. Un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente ma c’è
ancora molto da fare. Ogni
città d’Italia è chiamata a manifestare domenica
9 novembre con un flash-mob,
un sit-in per richiamare l’attenzione di media e amministratori sulla
necessità di intervenire per portare a zero il numero delle vittime della
strada. da http://www.lasettimanalivorno.it/01/un-flash-mob-contro-i-morti-sulle-strade/ |
L'ultima battaglia della strada "Contromano e imprudenti anche i ciclisti sono un pericolo" Luca De Vito MILANO .Sono croce e delizia del traffico in città. I ciclisti non inquinano, riducono gli ingorghi e obbligano gli automobilisti a rallentare. Ma sempre più spesso sono oggetto di critiche feroci per comportamenti ritenuti poco o per nulla rispettosi delle regole. Il fatto di cronaca più recente è la tragedia che, domenica scorsa, ha visto un ciclista investire una signora di 88 a Milano. La donna ha perso l'equilibrio ed è morta dopo aver battuto la testa. Un caso su cui non sono ancora state chiarite del tutto le responsabilità, ma che ha comunque dato il via alle polemiche. Per primo è stato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a rivolgere un appello direttamente a chi si muove in bicicletta: «Troppi ciclisti oggi pensano di passare col rosso, ma così mettono a rischio la propria incolumità e quella degli altri. Lo vedo tutti i giorni: vanno contromano. Ecco, questo è pericoloso». In effetti, la crescita esponenziale delle due ruote in città - per la prima volta nel 2011 sono state vendute più bici che auto - ha fatto aumentare anche le occasioni di conflitto. E ingrossato le fila del partito anti-bici, che invoca più sanzioni e forme di controllo per chi pedala. Per esempio, c'è chi chiede di rendere i ciclisti sempre identificabili: «Bisogna obbligarli a munirsi di un contrassegno di identificazione visibile a distanza - ha spiegato Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia - perché ogni mezzo di trasporto deve essere munito di targa quando circola ». Spesso nel mirino finiscono alcuni comportamenti - pedalare sui marciapiedi, passare con il rosso, andare contromano -, e non mancano le polemiche contro le piste ciclabili: da Napoli a Treviso, comitati di residenti e ne- gozianti raccolgono firme per chiedere che non ne siano più costruite. Sempre a Milano, un'insolita alleanza tra tassisti e tranvieri ha chiesto di aumentare i controlli contro i ciclisti che entrano nelle corsie preferenziali per bus e taxi: «Sono un pericolo prima di tutto per se stessi - ha sottolineato Pietro Gagliardi, dell'Unione Artigiani Taxi - dovrebbero essere estromessi dalle corsie preferenziali che sono a scorrimento veloce». Le critiche arrivano anche dalla rete, dove sempre più spesso blogger e gruppi sui social network si lasciano andare a commenti che scadono nella violenza verbale. Nelle settimane scorse, è saltato fuori il caso del gruppo Facebook che istigava a «investire i ciclisti che non usano la pista ciclabile». La pagina è stata chiusa dopo le polemiche, quando aveva già raggiunto oltre tremila like. Violenza, e non solo verbale, si è vista invece a Catania, dove a metà ottobre un ciclista è stato aggredito da alcuni gestori di camionbar sul lungomare cittadino con calci e pugni, durante la domenica senz'auto voluta dal sindaco Enzo Bianco. Motivo? Attriti tra i ciclisti e una manifestazione di commercianti contrari all'iniziativa pro-bici. Contro la rabbia e l'emotività scatenati da un incidente come quello di Milano, c'è però anche chi richiama alla calma. E a ragionare con statistiche (reali) alla mano: «Quello di Pisapia è un appello giusto e legittimo - spiega Alberto Fiorillo, promotore della campagna #Salvaiciclisti, nata sul web dall'iniziativa di blogger e associazioni per aumentare la sicurezza dei ciclisti sulle strade italiane - ma mi piacerebbe che i sindaci delle grandi città e i presidenti delle regioni facessero dieci appelli analoghi ogni volta che sulle strade muoiono ciclisti e pedoni a causa di incidenti con le auto. Quello è un bilancio drammatico: ogni anno sulle nostre strade registriamo 4mila morti» |
il Manifesto per la Mobilità Livornese. |
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10 minuti utilizzati muovendoci in
modo diverso possono cambiare molte cose. Specialmente se, insieme a noi, lo fanno altre 10
persone, poi 10.000, poi 10 milioni. In 10 minuti, percorriamo 1 chilometro a piedi. In 10 minuti, con la bicicletta ne facciamo almeno 3. In 10 minuti, non è detto che riusciamo a trovare parcheggio per l'auto. In 10 minuti, spesso in auto non facciamo che poche centinaia di metri in coda. In 10 minuti a piedi o in bicicletta, 10 persone generano fino a 10 kg in meno di anidride carbonica e fino a 500 mg in meno di polveri sottili. 10 minuti che in un anno creano un risparmio di 17 milioni euro per la comunità se le persone diventano 10.000. In 10 minuti a piedi o in bicicletta, 10
persone riducono quasi a zero il rischio di fare male ad altre persone. |
In 10 minuti a piedi o in bicicletta, 10
persone allargano e migliorano lo spazio vitale dei luoghi dove vivono e
si muovono. E ridanno impulso a un'economia diversa. Se tutti seguissero il loro esempio, ogni anno, in Europa, si genererebbero 200 miliardi di euro in più per tutti. Con una distribuzione più equa. Rifletti 10 minuti. 10 minuti possono cambiare la nostra vita, la nostra economia, la nostra felicità. 10 minuti: il tempo per leggere il Manifesto per la Mobilità Livornese.
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mercoledì 26 marzo 2014 |
Dopo tre anni di assenza, ritorna CICLOMUNDI, il festival del viaggio in bicicletta, organizzato da Ediciclo. L'ultima edizione si era svolta a Siena, nell'autunno del 2010. Stavolta sarà anticipata a fine primavera, dal 13 al 15 Giugno, e avrà sede a Portogruaro (VE) come già nel 2008. E' probabile che, in occasione della manifestazione, vengano organizzate delle pedalate di avvicinamento a Portogruaro. Prossimamente, comunque, sarà comunicato il programma dettagliato con le iniziative, le associazioni partecipanti (tra cui sicuramente la FIAB) e gli ospiti della rassegna. |
I dati su come si muovono auto, bici e mezzi publici nelle nostre città e all'estero Se pensiamo alla bicicletta come a un mezzo di trasporto, qualsiasi ragionamento sulle due ruote non può che partire da un’analisi, anche veloce, della mobilità. Ossia dell’attuale immobilità della mobilità urbana. Il
traffico è sempre più congestionato da un parco macchine che non ha pari in
Europa, il trasporto pubblico è scarsamente attrattivo (gli abitanti dei
capoluoghi, in media, fanno solo un viaggio e mezzo a settimana su autobus,
tram e metropolitane), le isole pedonali sono praticamente immutate da un
anno all’altro (0,35 mq per abitante), le zone a traffico limitato si sono
rimpicciolite (da 2,38 mq per abitante dello scorso anno ai 2,08 attuali). E
oramai nelle grandi città si passano (o meglio si buttano) due settimane
all’anno in automobile a una velocità media che non supera mai i 25
chilometri orari. In molte città europee ci si sta muovendo sui due fronti
che consentono una mobilità più spedita, più pulita, più sicura, più attenta
alla qualità della vita e dell’ambiente: il contenimento della domanda di
trasporto individuale motorizzato e l’incentivo a forme di trasporto diverse
dall’auto privata, favorendo i mezzi collettivi, elettrici e su rotaia, i
trasporti a propulsione umana (bici, piedi) e lasciando alle macchine solo
quegli spostamenti che non sono proprio realizzabili con altri veicoli....
Per la mobilità a pedali, l’infrastruttura principale è la
pista ciclabile, ma gli spazi adibiti all’uso esclusivo dei ciclisti urbani,
in sostanza, sono pochi, si sviluppano lentamente, mostrano la loro
modestissima entità quando si azzarda un confronto con i mezzi a motore. Leggi l'articolo per intero su Il Corriere della Sera |
Si potrà andare in bicicletta contromano È una delle proposte inserite nella prossima revisione del codice della strada: ecco che cosa ne pensano i torinesi Lo sanno tutti. I ciclisti, i vigili, i pedoni, gli automobilisti. Chi va in bicicletta imbocca spesso la strada contromano. Non per sprezzo delle regole, «ma per cercare di arrivare vivi alla mèta» spiegano gli amanti delle due ruote. Sarà per questo che il codice della strada sta per essere modificato - a grande richiesta dell’Anci, o meglio di tre assessori alla mobilità (fra cui il torinese Lubatti, insieme con i colleghi di Milano e Firenze) - per rendere legittimo questo comportamento in alcune strade. Percorsi dalle caratteristiche precise, già utilizzate spesso in senso contrario da chi pedala. Identikit della strada di EMANUELA MINUCCI: LA STAMPA 02/02/2014 v. anche Le biciclette possono circolare ‘contromano’, ma quando mai! sul blog di "Polizia locale" |
18 Dicembre 2013
VIA FRANCIGENA: WIFI E SICUREZZA QUANDO LA CULTURA SPINGE IL TURISMO Sono 11 i percorsi messi a nuovo dalla Regione: entro Pasqua del prossimo anno sarà completato tutto il tracciato. Con gli ultimi cinque tragitti messi in sicurezza salgono a undici le tappe della via Francigena in Toscana che si possono percorrere in tutta sicurezza. Il rilancio in chiave non solo culturale ma anche turistica dell’antica strada dei pellegrini è un progetto su cui la Regione ha puntato molto, con un investimento di 16 milioni di euro. L’obiettivo è far diventare questo percorso, di elevatissima valenza storica, un cammino per i giovani e per la ricerca di una diversa idea di sviluppo. Su tre nuove tappe (Altopascio-San Miniato, San Miniato-Gambassi e Gambassi-San Gimignano) sono stati realizzati 37 interventi, per un costo totale di 4 milioni e 200mila euro, con un contributo regionale di 3 milioni e mezzo, mentre ieri sono state aperti altri due tragitti, Monteriggioni-Siena e Siena-Ponte D'Arbia. Il percorso di messa in sicurezza si completerà entro la Pasqua del prossimo anno: per allora tutto il tracciato regionale sarà dotato di copertura WiFi, che sarà utilizzabile dai pellegrini, dai turisti e più in generale dagli abitanti delle zone attraversate dalla Francigena. "La
Toscana è la prima regione che concluderà la realizzazione della via
Francigena con un percorso che, completato, sarà superiore a 400
chilometri - ha sottolineato il presidente toscano Enrico Rossi -è la
Toscana più vera, quella meno da cartolina, ma più inscritta nel
cuore di tutti noi e sarà anche lavoro per chi darà ospitalità, per
le guide turistiche e per chi semplicemente si metterà ad offrire
accoglienza ai pellegrini". ... |
A Londra al via SkyCycle, la pista ciclabile sopraelevata Partono a Londra i lavori per la realizzazione della prima pista ciclabile sopraelevata, una "SkyCycle" che dovrebbe coprire tutti i punti principali della città, collegandosi alle principali stazioni metropolitane.SkyCycle permetterà ai ciclisti di 'volare' su tre livelli con numerosi accessi alla pista, senza intralciare il traffico dei mezzi urbani. Il progetto è quello di un percorso di oltre 210 Km che si aggancerà alle infrastrutture ferroviarie a zero consumo di suolo. Strutture tubolari in vetro, prive di copertura, avvolgono una gabbia elicoidale la cui forma crea percorsi fluidi e dinamici che popolano tetti di edifici e vecchie linee ferroviarie. Il progetto, sarà curato dagli studi di Exterior Architecture, Foster&Partners e Space Syntax e una volta realizzato permetterà ad oltre 6 milioni di londinesi di recarsi al lavoro in bicicletta. Il pedaggio sarà a pagamento ma il prezzo sarà inferiore alla metà del costo del biglietto metro o bus. Il sindaco Boris Johnson ha già dato il via ai lavori per la prima tratta, che collegherebbe Liverpool Street con l'East London. Roma, 8 gen.2014 (TMNews) - v. anche "Pedalando tra le nuvole di Londra, la ciclabile è tre metri sopra il cielo" da La Repubblica 30-12-2013 |
Via col «Vento», la ciclabile
che va da Torino a Venezia Da Torino a Venezia in bicicletta seguendo il corso del Po. Potrebbe sembrare un sogno, ma forse non lo è, se riceve i finanziamenti necessari il progetto «Vento», promosso dal Politecnico di Milano. Un volano per la green economy e la mobilità dolce, visto che lungo il tragitto si trovano 115 stazioni ferroviarie e diversi approdi dei battelli. Insomma, non si tratterebbe di attirare solo i cicloturisti tedeschi e nordeuropei che vogliono percorrere tutti i 679 chilometri, ma di stimolare un turismo per tutti che sfrutti l’intermodalità. «Con una spesa molto bassa, pari a circa 118 euro al metro, si realizzerebbe la più lunga pista ciclabile italiana e una delle più lunghe d’Europa. Un impegno che, se suddiviso tra Stato, 4 regioni e 12 province diverrebbe davvero leggero» spiega Paolo Pileri, docente al Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto. Il 15% del tracciato, pari a 100 chilometri, è già ciclabile in sicurezza mentre con semplici e decisivi cambi di alcune regole d’uso di argini, strade vicinali, sentieri, strade non più o raramente utilizzate, altri 284 chilometri (42% del progetto) diverrebbero ciclabile a tutti gli effetti. Tutto questo costerebbe poco più di un milione di euro. Per un 22% di tragitto occorrono pochi interventi perché diventi pedalabile, mentre il restante 21% richiede interventi più seri per risolvere le criticità rilevate dai ricercatori del Politecnico di Milano: ciclabili mancanti, dislivelli, attraversamenti del fiume. Le piste ciclabili lungo gli argini sono comuni già in altre regioni (lungo l’Adige) e in altri Paesi europei (lungo la Drava, il Danubio, l’Elba). I 40.000 chilometri di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto all’anno, stabilmente. Centinaia di migliaia potrebbero essere i nuovi flussi di turisti lungo «Vento», che diverrebbero il motore di un’economia diffusa, fatta di aziende agricole (14.000 sono quelle attraversate dal progetto), attività ricettive e commerciali. Per mettere in moto questo meccanismo virtuoso basterebbero 80 milioni di euro, ovvero lo 0.01% della spesa pubblica annuale, il costo di 1-2 chilometri di autostrada. ... di Gabriele Salari LA STAMPA 06/05/2013 |
Milano bici su Metro e Tram
A Milano, a partire dal 4 maggio 2013 i ciclisti potranno portare gratuitamente la propria bici al seguito su tutta la rete metropolitana dal lunedì al venerdì, dall'inizio del servizio alle 7,00, dalle 10,30 alle 16 e dalle 20 sino al termine del servizio; il sabato e la domenica l'accesso per le bici sarà gratuito per tutto il giorno. "Si tratta di un altro importante passo avanti nella integrazione tra bici e trasporto pubblico a seguito delle richieste che abbiamo sottoposto in occasione degli incontri degli ultimi mesi con la direzione della società ATM" (che gestisce il trasporto pobblico a Milano e in 51 Comuni della Provincia n.d.r) – dichiara Eugenio Galli, responsabile nazionale FIAB del Servizio Legale e presidente FIAB Cliclobby Milano. Il trasporto delle biciclette sui mezzi pubblici, partito in via sperimentale lo scorso 25 ottobre sulle linee 2 e 3 della metropolitana, dal 4 maggio entrerà in una nuova fase con l'estensione anche alle linee metropolitane M1, M5 e ai tram delle linee 7 e 31. Non solo metrò: le bici potranno salire, per la prima volta nella storia del trasporto pubblico milanese, a bordo delle linee tramviarie 7 e 31, anche se, per ora, con un orario differenziato rispetto alla metropolitana. Per i mezzi di superficie il trasporto sarà consentito dall'inizio del servizio sino alle 7,00 e dalle 20 al termine delle corse; tutto il giorno il sabato e la domenica. La sperimentazione verrà sospesa, secondo il regolamento ATM, nel mese di dicembre. "La delegazione di FIAB Ciclobby, presente alla riunione insieme a #SALVAICICLISTI e Genitori Antismog – spiega Eugenio Galli - ha espresso al management un sentito apprezzamento per un percorso che, dopo essere giaciuto immobile per un decennio, sta dimostrando nei fatti una sua concreta linearità, nell'arco di pochi mesi, con passaggi graduali ma significativi. Ciò che rende positivo e utile anche il percorso di partecipazione recentemente avviato con l'Azienda, che confidiamo possa portare presto a ulteriori novità". FIAB Ciclobby Milano in questa fase sperimentale, sollecita tutti gli utenti a far pervenire proposte o segnalazioni che possano essere utili per il miglioramento del servizio, in uno spirito di positiva collaborazione con ATM alla casella di posta: presidente@ciclobby.it. Per dettagli sul regolamento di trasporto. |
In rete gli atti del seminario sul furto di Bici Lo scorso 16 marzo [2013] si è svolto a Bologna un seminario FIAB sul tema del contrasto al furto di biciclette. Pubblichiamo le presentazioni dei relatori che hanno affrontato l'argomento da diversi punti di vista. Denunciare sempre il furto delle bici è una priorità per
avviare qualsiasi azione per combattere il fenomeno largamente diffuso in tutte
le città italiane. Video introduttivo: Azioni
a Catena. Progetto Liberalabici
Varie esperienze sono state illustrate. Sono intervenuti, tra gli altri , Vito
Bernardo, dell'associazione studentesca l'Altra Babele di Bologna sulla
campagna "Scatenati" finalizzata a scoraggiare il mercato delle bici
rubate e sull'organizzazione di aste di vecchie bici riparate o ricostruite e
vendute a prezzi competitivi; Mauro Di Gregorio di Alessandria, titolare del sito "www.mappalatuacitta.it" su un esempio di "osservatorio sul furto delle bici"; Andrea Pagnini della società ING3 sull'esperienza della
velostazione di Modena Luca Guidotti direttore generale di ABUS Italia, società specializzata in lucchetti anche per biciclette, sui prodotti specifici antifurto. Michele Mutterle che ha presentato il sistema di marcatura
Bicycode attualmente in uso in Francia e il sito di "mutuo soccorso"
antifurto e per il ritrovamento di biciclette rubate www.rubbici.it Paolo Fabbri, vicepresidente dell'Associazione Fiab Amici
della Bici di Verona, ha presentato la campagna che è stata attuata a Verona
gli anni scorsi e ha avanzato una proposta per una possibile campagna FIAB da
svolgere nel 2013. Antonella Vial della FIAB di Padova ha illustrato le modalità
e i risultati della marcaturta gratuita che l'associazione FIAB effettua per i
cittadini ogni sabato mattina, incidendo il codice fiscale del proprietario
sulla bicicletta. Il sistema permette alle forze dell'ordine di individuare
immediatamente se l'utilizzatore della bici è il legittimo proprietario senza
necessità di alcun database. Gianfranco Fantini della FIAB di Reggio Emilia ha
evidenziato i risultati positivi che sono stati raggiunti con il sistema easy
tag e il registro nazionale bici, marcando oltre 4.000 biciclette in città e
permettendo il recupero di diverse biciclette rubate e ritrovate. |