"Secondo
un rapporto diffuso dall'Agenzia nazionale per
l'ambiente,*
l'inquinamento delle città italiane fa
almeno 3500 vittime all'anno e la causa principale sono
le automobili e le loro emissioni velenose. Gli italiani
che vivono ad alto rischio smog sarebbero almeno nove
milioni - quelli delle otto grandi città oggetto dell'indagine
- e il principale elemento aggressivo per
la salute sono le polveri sottili, pm10, ritenute responsabili ogni
anno di 3.500 decessi, 1.900 ricoveri per disturbi respiratori, 2.700
ricoveri per problemi cardiovascolari, 31.500 attacchi di bronchite acuta
e 30 mila crisi
d'asma nei bambini. Si è appurato che almeno il 4,7%
delle morti nelle persone oltre i 30 anni e il 28,6% di
tutte le bronchiti acute nei bambini sono causate dalle
polveri: nelle otto città studiate i livelli dell'inquinamento
da pm10 supera di gran lunga i
40 microgrammi al
metro cubo, considerata la soglia di attenzione. Messa
peggio è Torino con 53,8 mg/mc, seguono
Napoli con 52,1 mg/mc, Roma e
Bologna (51,2 mg/mc), Milano
(47,4 mg/mc), Firenze (46,5 mg/mc), Genova (46,1
mg/mc), Palermo (44,4 mg/mc). La
stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
ha spiegato che il rapporto mostra solo le situazioni piú
allarmanti ma ne mancano molte altre gravi. .... Quanto
ai costi sociali del trasporto in Italia,**
"ogni anno, l'uso
dell'auto determina pesanti danni da inquinamento atmosferico (oltre
15.000 morti), effetto serra (circa 117 milioni di tonnellate di Co2
immesse in atmosfera), incidenti (quasi 8.000 morti), congestione (tre
miliardi di ore perse, di cui oltre due in ambito urbano) e rumore. .... Nel mondo i vari governi si affrettano a prendere provvedimenti: dall'istituzione di corsie privilegiate vietate ai mezzi a motore privati a Parigi, allo sviluppo di infrastrutture apposite in Australia per sviluppare un trasporto fisicamente attivo, dal progetto Bike for Life (per promuovere i vantaggi sanitari dell'uso delle due ruote) alla proposta di incentivi fiscali all'uso della bici come mezzo sostitutivo dell'auto nel Regno Unito, dall'obiettivo di raddoppiare e migliorare le ciclopiste in Finlandia, all'integrazione della bici con l'autobus in Danimarca, dal progetto svedese Visione Zero (per minimizzare gli incidenti attraverso un'accurata progettazione-regolamentazione-manutenzione delle ciclopiste), al Piano nazionale della bicicletta olandese e al potenziamento di parcheggi di scambio auto-bici soprattutto per i pendolari, dall'installazione di bici-lift per brevi percorsi in forte salita, all' immediata manutenzione anti-neve o ghiaccio delle ciclopiste in Norvegia (che peraltro dispone di piste ciclabili fin dal 1936). Harry
Owen, medico e professore alla Flinders University
of South Australia, "così
spiega gli effetti della bici sulla salute: «Il
beneficio economico dell'attività fisica costante è confermato in un
rapporto scientifico datato 1993 del governo australiano. Vi si
quantificano i molteplici benefici dell'attività fisica regolare e i
costi degli infortuni e delle morti [...] * [Realizzato nel 2002 in collaborazione con il Centro europeo salute e ambiente e l'Organizzazione mondiale della sanità.] **[Per i dati aggiornati si veda il sito Web www.amicidellaterra.it/ ] tratto da BICICRAZIA |