Dall’uno all’altro mar


Appunti sul cicloviaggio Castiglioncello-Ancona e ritorno

Premessa

Secondo viaggio in solitaria: dopo le Alpi del 2003, ora gli Appennini.
Ho a disposizione una settimana circa. Sono sufficienti per una sorta di Tirreno-Adriatico e ritorno personalizzata: due giorni e mezzo per raggiungere Ancona, due per visitare la zona del Conero, approfittando dell'ospitalità dei miei cugini e infine due e mezzo per tornare a Castiglioncello.
L'itinerario è in parte ad anello (in senso antiorario): raggiunte Volterra e Colle Val d'Elsa, all'andata si prosegue per Siena, Umbertide, Gubbio, Sassoferrato, Senigallia, Ancona; il percorso di ritorno passa invece un po' più a Nord: all'altezza di Fano, si punta su Fossombrone, San Sepolcro, Montevarchi, Poggibonsi per poi toccare nuovamente Colle Val d'Elsa e da lì raggiungere Castiglioncello.
Escluse le brevi uscite nella zona del Conero, il chilometraggio totale di questa Tirreno-Adriatico-Tirreno si avvicina ai 750 km,
Il percorso di andata e quello di ritorno si equivalgono sia nella lunghezza che nelle difficoltà: a parte le sensazioni soggettive (determinate soprattutto dal caldo intenso, dall'umidità o dalla monotonia di alcuni tratti, specialmente tra le "crete senesi") le altimetrie non presentano particolari problemi; perciò i punti più impegnativi si limitano alla zona tra Saline di Volterra e Colle, ai passi appenninici tra Camucia e Umbertide e tra Gubbio e Senigallia (Madonna della Cima, Arcevia) all'andata, e quelli tra Urbania e San Sepolcro (Bocca Trabaria), San Sepolcro e Arezzo (Anghiari e Valico della Scheggia), oltre alle colline del Chianti (Radda e Castellina) nel percorso di ritorno.
I paesaggi sono quanto mai vari e interessanti: colline tondeggianti ed aspri calanchi, coste piatte e promontori a picco, spiaggette isolate e affollati stabilimenti balneari, vegetazione lussureggiante e campagne assolate, dure salite e percorsi di pianura… ma forse il periodo più adatto per gustare un cicloviaggio del genere sarebbe quello di fine primavera o di Settembre e non di Luglio o Agosto (oltretutto particolarmente torridi).

Taccuino di viaggio

Andata: Castiglioncello-Ancona

1°giorno:

Tempo e tempi ottimi fino a dopo Volterra, che raggiungo in poco più di due ore, dopo 52 km. Il percorso, affrontato con baldanza forse eccessiva, è un po’ stancante, soprattutto per la salita sotto il sole da Saline, ma sostanzialmente scorrevole fino a Siena; poi, però, sono penalizzato da stressanti e lentissimi i giri dentro e fuori la città: per evitare la pericolosa circonvallazione e seguire consigli di vigili e cittadini, perdo inutilmente più di un’ora in vani su e giù.

Ancor più snervante risulta il tratto da Taverne d’Arbia fino a Bettolle: pranzo saltato, sole accecante, caldo infernale, mancanza d'ombra, poca acqua, continui saliscendi, rendono problematico l'attraversamento delle crete senesi e mi impediscono di gustare la bellezza di un paesaggio fuori dal comune.

La temperatura scende a 31° ( ! ) solo a Camucia, ai piedi di Cortona e dopo le 22. Passeggiata nella vana ricerca di un po’ di refrigerio; cena e pernottamento da dimenticare.

2° giorno:

Ancora caldo e salita dura (non prevista) prima di Pierle-Mercatale, tratto più in ombra e agevole fino a Gubbio, salita più dura sulla Madonna della Cima. Pranzo e sosta di 2 ore a Scheggia, poi tutta discesa fino a Sassoferrato.

Ad Arcevia avevo programmato di fermarmi per la notte, ma decido di proseguire e raggiungere Ancona con mezza giornata di anticipo. È ancora caldo, ma il percorso, in lieve pendio, mi porta rapidamente a Senigallia. Più fresco e a discreta velocità il tratto finale sino a Falconara.

Finalmente Ancona: seguendo il lungomare fino alla stazione marittima, raggiungo la meta in centro nel tardo pomeriggio dopo 376 km e quasi 16 ore di pedalata da casa.


Escursione al promontorio del Conero

Dopo un giorno di sosta e di numerosi, ma brevi, giri per la città, decido di visitare la zona del Conero. Partenza tranquilla a metà di una mattinata calda, ma ventilata; mi arrampico sulla parte alta di Ancona fino a raggiungere la via del Conero e proseguo sulla strada panoramica a Sud-Est, in direzione del promontorio.

Cielo terso e luminoso e paesaggio splendido grazie ai colori vividi della vegetazione, delle rocce e, naturalmente, del mare, un tappeto blu cobalto che dall’alto pare lambire le spiaggette, la scogliera e un paio di faraglioni.

Lascio a sinistra prima la deviazione per Portonovo, poi la rete di sentieri che porta in cima al monte Conero (e che “assaggio” per qualche tratto, in parte a piedi, fino a uno spiazzo presso una chiesa e un ristorante), faccio una breve sosta per uno spuntino a Sirolo (magnifico il panorama dalla piazzetta) e da qui scendo a Numana, costeggiando la spiaggia fino a Marcelli su una strada comprensibilmente molto frequentata.

Torno indietro e all’altezza di Numana prendo a sinistra la Direttissima del Conero, quasi una superstrada che da Camerano mi riporta velocemente nel capoluogo, in tempo per la cena, per un totale di una cinquantina di km, escludendo quelli percorsi per qualche escursione a piedi sulle pendici del Conero.

Ritorno: Ancona-Castiglioncello

1°giorno:

Tempo piovigginoso/coperto, ma con vento forte da Nord fino a Senigallia; qui, col migliorare del meteo, si lascia il mare alle spalle e il percorso finora pianeggiante, si presenta con frequenti saliscendi, ma scorrevole fino a S. Costanzo.

A Fossombrone, tralasciata la deviazione verso Urbino, si punta decisamente a Ovest; la salita è mediamente leggera e ben pedalabile fino a Borgo Pace, (pranzo e sosta di un’ora a S.Angelo in Vado). A Lamoli inizia la salita più dura che si conclude ai 1049 m. di Bocca Trabaria, (con forti venti freddi al valico), seguita da una discesa ripida e lunga fino a S. Giustino e al caldo umido della pianura toscana.

Dopo Sansepolcro, ancora una doppia salita/discesa impegnative, soprattutto perché non previste, sia ad Anghiari che, soprattutto, sulla strada provinciale della Libbia fino ai circa 570 m. del valico di Scheggia (da non confondersi con Scheggia in provincia di Perugia).

Aggiro Arezzo da Nord, percorrendo un buon tratto del tracciato BI-1 della prevista Ciclopista del Sole, ovvero del percorso Eurovelo 7 in corso di ultimazione.

Nell’inutile ricerca di un B&B per una ventina di km nella zona di Castiglion Fibocchi, percorro più km di quanto preventivato. Questo, se non altro, mi permetterà di abbreviare il rientro a casa, raggiungendo direttamente Castiglioncello nella giornata di domani.

Cena e pernottamento a Laterina in una ampia struttura di cui sono l’unico ospite e che mi mette a disposizione un intero appartamento; contando di partire presto domattina, saldo il conto in anticipo.

2°giorno:

Mi alzo di buon’ora ma un comico inconveniente mi blocca, seminudo, in giardino per un'ora: un colpo di vento ha accidentalmente chiuso la porta dell’appartamento mentre ero fuori a preparare la bici; alla reception un cartello avverte che sono fuori città e rientreranno nel pomeriggio; fortuna vuole che, insperatamente, la moglie del gestore rientri in anticipo per prendere qualcosa di importante che aveva dimenticato.

Il percorso è rapido e agevole fino a Montevarchi. Quindi affronto due salite impegnative fino a oltre 600 m., prima quella lunga per Radda in Chianti, poi quella più riposante per Castellina; e infine con una lunga discesa arrivo a Poggibonsi.

Qui smog e caldo, crescenti per tutta la strada (molto trafficata, data l’ora di punta) fino a Colle fanno sentire per intero la fatica, che poi si acuisce soprattutto nel tratto fra Colle e Volterra, tormentato dai continui saliscendi sotto il sole.

Sosta con pranzo a Volterra; rapido, ma faticoso (per il forte vento di Ponente tra Saline e Palazzi) l'ultimo tratto fino a casa, raggiunta dopo 360 km in 15 ore e mezzo di pedalate.

  vai al video con le immagini del cicloviaggio



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