Estate 2013 d.C.    

 

Tübingen - Dresden     

 

 

 

 

 

Tour Tubinga-Dresda in cinque giorni 

 

     Le cartine del viaggioAnnotazioni di viaggio: km, tempi e medie

Appunti di viaggio

 Sintesi del viaggio 

Se la prima parte del viaggio è consistita nel partire in solitaria da casa e nell'attraversare Italia, Svizzera e Germania fino a raggiungere la  residenza di Jürgen a Jettingen, il tour vero e proprio ha avuto inizio a Tubinga, ovvero Tübingen; da qui, dopo un giorno di riposo dedicato alla visita di questa antica e gloriosa città universitaria, ci siamo spinti fino a Dresda insieme ad altri due compagni, Jan e Lothar. 

Il viaggio è durato cinque giorni con tappe nell'ordine dei 120-140 km, quasi mai pianeggianti, ma piacevolmente intervallati da visite a città e monumenti storici delle regioni attraversate (Baden-Württemberg, Baviera, Sassonia) e da soste ancor più frequenti ai diffusi Biergarten, dove i tradizionali boccali da mezzo litro di birra e i dolci locali l'hanno fatta da padroni. Le giornate sono state caratterizzate quasi sempre da un alternarsi di pioggia leggera, prevalentemente al mattino, e di sole che hanno contribuito a rendere il clima caldo umido, con temperature a volte superiori ai 34°. Alla fine il conta-km segnava un totale di 1536 km (903 + 633) per quasi 71 ore complessive di pedalate, ripartite in 11 giorni.

I tre giorni successivi all'arrivo, lasciata da parte la bicicletta, sono stati dedicati alla visita della città di Dresda e alla residenza estiva dei Re di Sassonia, ad escursioni sia nel parco di Pillnitz che in quello di Hrensko nella vicina Repubblica Ceca. Infine, l'ultimo giorno, raggiunta la città di Lipsia, 100 km più a Nord, il viaggio si è concluso con il volo di ritorno fino a Pisa.

 

Per tornare a esaminare nel dettaglio la prima parte del viaggio, clicca qui sotto:

esamina nel dettaglio questa parte del viaggio

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 Cartine e grafici  

 Tübingen-Dresden 

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Clicca sulle cartine seguenti per raggiungere la pagina del sito Komoot in cui sono registrati dettagliatamente i dati tecnici  relativi a ciascun tratto del percorso (tracciato, kilometri, qualità delle strade, altimetria, luoghi d'interesse, foto e altro ancora):

Percorso del 1° giorno percorso del 2° giorno
Percorso del 3° giorno Percorso del 4° giorno

Percorso del 5° giorno

 

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Annotazioni di viaggio 

Legenda:
X=semaforo;  Y= bivio;  ¬ = ponte;  ^ = cima-valico;  @= rotonda; ©= centro; ++=cimitero-chiesa; (( = curva; //\\\= salita-discesa;  %= sosta per la notte

   

          2     Tübingen-Dresden                                                                  28-Luglio/1-Agosto-2013            

 Distanze (Km)   Pernott. Tempo parziale Media parziale Tempo tot. di viaggio
Totale Parz.       Località        min (km/h) ore  min'
120 120 Tübingen – Neuler %1 327 22,0 5 27
262 142 Neuler - Bubenreuth %2 385 22,1 6 25
386 124 Bubenreuth - Hof %3 368 20,2 6 8
514 128 Hof - Geithain %4 367 20,9 6 7
632 118 Geithain - Dresden %5 327 21,7 5 27
totali : 632     1774 21,4 29 34

 

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 Diario di viaggio - Parte II: 
 

 

Deutschland über alles  

Sabato 27 Luglio 2013

 Jettingen - Tübingen

La giornata di ieri si è svolta all’insegna del riposo, almeno quello fisico. Al risveglio mi sentivo abbastanza riposato, anche se per tutta la notte non facevo che destarmi per il dolore alla spalla e per il timore di bagnare lenzuolo e materasso col sangue che mi usciva dalle ferite non ancora rimarginate; comunque, a differenza di quando sono a casa, non ho mai avuto problemi a riaddormentarmi. Appena entrato in sala da pranzo per il breakfast, ho trovato J. (Jürgen) e sua moglie Gabi davanti alla tavola già imbandita con ogni sorta di cibarie solide, liquide e cremose; penso che farmi recuperare i cinque kg persi nel viaggio fin qui siano per loro un punto d’onore, sta di fatto che comunque io non mi sono lasciato pregare e che ho ingurgitato quanto la decenza mi ha consentito (e forse qualcosina in più).

 

questo è l'incipit del diario di viaggio; per proseguire la lettura clicca sul link in fondo al riquadro

Nella pausa dopo la colazione ho avuto modo di visitare la casa: la prima impressione che se ne ricava, almeno chi come me è abituato a vivere in appartamento, è di grande luminosità e spaziosità, dovuta probabilmente alla mancanza di porte tra le stanze del vasto reparto giorno e alle ampie finestre e porte-finestre che danno sull’esterno e lasciano entrare una gran quantità di luce, oltre alla vista di un giardino non enorme, ma con un prato ben curato e piante variopinte che costituiscono un anello di colore tutt’intorno ai muri bianchi della casa. Il reparto notte (con uno studio, oltre alle camere da letto) si trova al piano superiore, mentre nel seminterrato ci sono altre due camere (una è la mia) con vista sul giardino, locali per il tempo libero e di servizio.

...

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IL VIAGGIO

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 Conclusioni 
 

Una volta tornati e lasciato trascorrere il tempo necessario alla decantazione dei ricordi e delle impressioni,  di solito si tirano le somme e si cerca di capire che cosa ci ha lasciato l'esperienza appena conclusa.

Spesso, durante un viaggio, nei momenti più difficili, quando senti di non farcela più e pensi di essere sul punto di rinunciare, ma anche prima di partire o dopo l’arrivo, mi sono domandato quello che più o meno esplicitamente ti chiedono tutti quando affronti l’argomento: “Ma chi te lo fa fare? Cosa è che ti spinge veramente a questo tipo di imprese? Cosa vuoi dimostrare? E a chi? E perché?” 

La risposta non l’ho mai trovata, perlomeno una risposta unica, solo tante possibili, parziali risposte tutte variamente collegate tra loro: bisogno di raschiarsi di dosso la pelle morta della routine quotidiana, di affermare la propria individualità, di mettersi alla prova nel fisico e, attraverso questo, nella mente, di trovare il modo per restare solo con se stesso, di aggiungere un valore, un senso alla propria esistenza, di affrontare il brivido dell’ignoto, di sentirsi vivo in un’avventura, di sconfiggere i fantasmi dell’età, di affermare un modo diverso, più ecologico, più umano, di fare vacanza.

Sono tutte, a ben vedere, risposte soggettive e che attingono alla sfera personale, con limitati contatti col mondo esterno, quasi ego-centriche, in quanto marchiate dal senso della propria solitudine individuale anche in un mondo pieno di gente.


Ma ce n’è un’altra, di segno opposto, scoperta nel ciclo-pellegrinaggio a Santiago e confermata in quest’ultimo viaggio in Germania: il bisogno di riscoprire l’umanità e la fraternità, cioè quanto di noi c’è negli altri e degli altri in noi e di tener viva la fiammella che al di là delle differenze di lingua, usanze e credo religioso o politico, ci fa avvertire meno il freddo della nostra esistenza effimera, ci fa sentire meno soli, ci accomuna rendendoci partecipi dello stesso Progetto, sia questo di origine divina o solo determinato dal Caso e dalle leggi fisiche della materia. 

Con l’ottimismo della volontà, continuo a credere che perfino nel più efferato nazista dei campi di sterminio di ieri o nel più ottuso talebano di oggi, arda, pur se repressa e confinata da qualche parte, la medesima fiammella di umanità e, per quanto mi riguarda, ringrazio il fatto che anche un semplice  viaggio, tanto meglio se “lento”, con le sue occasioni di incontri e riflessioni possa contribuire a tenerla viva.

questa è la conclusione del diario di viaggio;  per leggerlo dall'inizio cliccami
Questa è anche la conclusione del diario di viaggio;
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Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va.

J.W.Goethe


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