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ovvero Mar Tirreno - Mar del Nord

Brema è una bella città tedesca che presenta le caratteristiche di gran parte dei capoluoghi del nord Europa: un centro storico a impronta medioevale ben conservato e una moderna periferia funzionale e architettonicamente gradevole; dovunque la sensazione di benessere, ordine ed efficienza. C'ero già stato altre volte arrivando in aereo e utilizzando poi i mezzi pubblici, che -a differenza delle nostre città- sono frequenti, puntuali, comodi e puliti.  

L'occasione propizia per tornarvi, stavolta in bici, è offerta dal desiderio di andare a trovare Alice, la figlia maggiore che non vedo da qualche mese, da quando si è trasferita per lavoro a Brema. L'idea di approfittare della coincidenza di qualche giorno di tempo libero da impegni per entrambi per farle una sorpresa si sposa al desiderio di compiere, dopo un anno di sosta, un altro cicloviaggio primaverile anziché estivo.
Il viaggio si presenta impegnativo per la lunghezza (e di conseguenza per la durata) e fonte di qualche perplessità: non conosco la percorribilità ciclistica delle strade tedesche, il budget di tempo e denaro a disposizione non è illimitato e il viaggiare da solo comincia a pesarmi un po'.
 Perciò cerco di coinvolgere nell'impresa anche il compagno di Alice, ma impegni di lavoro gli impediscono di partecipare; d'altra parte l'esigenza di fare in fretta mi fa optare per un raid più che per un distensivo viaggio cicloturistico, per cui decido di percorrere possibilmente le strade ordinarie, cercando così di ridurre km e tappe di sosta, anziché le riposanti e paesaggistiche ciclabili di cui la Germania va giustamente fiera. Al ritorno, poi, imbarcherò la bici su un aereo e con questo mezzo in poche ore tornerò a casa. 
 Per evitare il caldo di Giugno stabilisco di partire entro la prima metà di Maggio; perciò nell'arco di una quindicina di giorni mi affretto a predisporre  la bici, precisare il percorso, acquistare il biglietto della Ryan Air per me e per la bici, preparare il materiale cartaceo (tabelle, carte e cartine, compreso un utile lessico bilingue dei termini tecnici riguardanti la bicicletta).

La mattina dell'11 Maggio, complice anche la tensione nervosa, mi alzo prestissimo, mi preparo e, per la prima volta nella storia delle mie sortite ciclistiche, alle 7 tiro fuori dal garage la bici già carica di tutto punto: dal cielo coperto cade qualche gocciolina, le previsioni non escludono qualche acquazzone, ma insomma "viaggio bagnato, viaggio fortunato"... Parto, le goccioline sono diventate vera e propria pioggia fitta. Mi riparo sotto una tettoia, ma faccio appena in tempo a  tirare fuori la mantella, che si scatena un nubifragio violentissimo. Va bene incontrare la pioggia durante un viaggio, ma partire in queste condizioni è assurdo; aspetterò che l'acquazzone finisca e riproverò più tardi.
 Mestamente riguadagno casa, il tempo di asciugarmi e di piazzarmi davanti al televisore a sentire le previsioni del tempo; ma c'è poco da sperare sia per oggi che per i prossimi giorni. Anzi la protezione civile sconsiglia di mettersi in viaggio. Nelle ore successive arrivano notizie ancora meno rassicuranti dal Nord Italia, dall'Austria e dalla Germania. Ancora non lo posso sapere, ma per settimane l'intera Europa del centro-nord sarà flagellata dal maltempo che, oltre a straripamenti, inondazioni e comunicazioni interrotte, causerà parecchi morti. Nel giro di pochi giorni è chiaro che il viaggio è ormai diventato impraticabile e che il biglietto aereo, ormai inutile, non sarà nemmeno rimborsato.

Le cartine del percorso

L' itinerario per raggiungere  Brema (che si trova quasi sulla verticale  di Livorno) punta decisamente a Nord, ma, soprattutto nel tratto Livorno-Verona, presenta numerose varianti, che incredibilmente differiscono  l'una dall'altra solo di una manciata di km a seconda del valico appenninico prescelto; casomai è quest'ultimo a fare la differenza: il passo di San Pellegrino con le sue pendenze  proibitive (oltre il 16%) per una bici appesantita dai bagagli rispetto a quello, più tranquillo, della Cisa presenta ben altre difficoltà...
Il percorso per cui ho optato dopo un rapido esame prevede nel tratto italiano di seguire la costa tirrenica fino ad Aulla, deviare per la Cisa, scendere a Parma e, oltrepassata Mantova, sfiorare Verona varcando l'Adige a Pescantina, costeggiare il lago di Garda e infine raggiungere il Brennero; oltre il confine proseguire per Innsbruck, Augsburg, Wurzburg, Fulda e infine Brema per un totale di 1400 km circa.

Clicca qui sotto per esaminare le cartine dell'itinerario prescelto. 

 
Le tabelle

Queste le 2 tabelle con i dati essenziali del percorso: A) da Livorno al confine 540 km circa;  B) dal confine a Brema 890 km circa per un totale di 9 (max. 10) giorni 

A)  LIVORNO-BRENNERO   

B)  BRENNERO-BREMA   (Brennero-Innsbruck-Augsburg-Wurzburg-Fulda-Steinheim-Bremen)

Altri percorsi possibili, in funzione di differenti valichi appenninici:

LI-Fivizzano-Cerreto-RE-MN-VR    km. 302

LI-Casteln.Garf.-S.Pellegrino-MO-VR   km. 309

LI-LU-Abetone-MO-VR   km. 315

LI-FI-Futa-BO-VR   km. 330

Dove dormire : Bed And Breakfast in Italia (dati 2007)

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